TRATTORIA DEI TACCONOTTI
Trattoria dei Tacconotti
Fraz Tacconotti 17, Frascaro (AL)
Tel. 0131278488
tacconotti@trattoriadeitacconotti.it
Giorno di chiusura: mercoledì Aperto solo la sera salvo il sabato, la domenica e i festivi
Ferie: gennaio
“C’è qualche chilometro da fare ma
in venti minuti ci siamo!” Quando Maurizio dice così vai tranquillo che
l’oretta in macchina non te la toglie nessuno. Inoltre le pianure
attorno ad Alessandria si assomigliano tutte (almeno per me) e Maurizio
sembra divertirsi in un percorso a zig-zag che mi fa perdere il
proverbiale (si fa per dire) senso dell’orientamento.
Fatto sta che, come da copione,
in una cinquantina di minuti mi ritrovo in un gruppo di case circondate
da una pianura che, per dirla con Guccini “sembrava arrivare
fin dove l’occhio di un uomo poteva guardare”. Molto meno aulico è
invece il nome del locale e della piccola frazione: Trattoria dei
Tacconotti a Tacconotti, frazione di Frascaro.
La trattoria nasce dalla tranquilla e pacata maestria di Anna e Carlo (la prima in cucina, il secondo in sala). Ho usato questi due aggettivi non a caso perché entrando nel locale ti senti già rilassato: saranno i colori alle pareti, sarà la sala arredata con elegante semplicità, sarà il rustico porticato esterno che ti ricorda tanto locali della tua (mia) infanzia, sarà soprattutto Carlo che emana tranquillo ed ospitale equilibrio da tutti i pori, ma ancora prima di sederti ti senti già seduto e coccolato. Se poi la serata è di quelle tranquille ed Anna può venire a parlarti dei suoi piatti il cerchio si chiude. E proprio da piccoli cerchi in tempura è composto uno degli antipasti estivi del locale: si tratta di anelli delle dolcissime cipolle di Breme, difficili da trovare ma facilissime da mangiare. Gli altri antipasti cambiano (come tutto il menù) a seconda delle stagioni e della disponibilità dell’orto: cito a braccio l’insalata di nervetti, le alici di Monterosso fritte (buonissime) e le zucchine, sempre fritte.
Sono passato veloce sugli antipasti perché volevo arrivare subito a parlare di un piatto, anzi di una scodella. Dentro c’era un minestrone di verdure con la pasta che mi ha fatto quasi piangere di gioia: erano anni che non trovavo un vero minestrone casalingo ma fatto con maestria da grande cuoca: denso, profumato, ricco, vellutato, corposo. Della tipologia che ti alzeresti la notte per andare a mangiare quello avanzato. Un piatto che non si improvvisa e che ha bisogno di tempo e tranquillità per essere cucinato. Sullo stesso livello troviamo i panigacci al pesto, i corzetti (tipica pasta di Novi Ligure) sempre al pesto ma di maggiorana ed i classici agnolotti. Dopo un primo come quello che avevo mangiato una buonissima parmigiana di melanzane (quasi del livello del minestrone) mi ha permesso di arrivare perfettamente sazio a fine cena. La scelta poteva anche cadere sul vitello in carpione o sul baccalà alla ligure, ma oramai la cena era improntata al vegetariano.
Ho detto una bugia: la cena non era finita. Di solito non mangio mai il dolce ma questa volta ho dovuto fare un’ eccezione (è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve farlo..) per la coppa di zabaione con pesca gratinata e soprattutto per il brodo di giuggiole, una specialità di Anna che, provate a dire, vi manderà in brodo di giuggiole.
Tra un brodo di giuggiole, una chiacchierata con Anna ( regina dell’orto e della cucina) sono riuscito anche a sbirciare nella carta dei vini, selezionata personalmente da Carlo, trovando una buona selezione territoriale a prezzi assolutamente onesti.
E onestamente devo ringraziare Maurizio per avermi riportato (nei soliti “venti minuti”)in albergo: se avessi dovuto guidare io sarebbe stata più dura forse perché, sotto sotto, sarei voluto rimanere ai Tacconotti…
Trattoria dei Tacconotti
Fraz Tacconotti 17, Frascaro (AL)
Tel. 0131278488
tacconotti@trattoriadeitacconotti.it
Giorno di chiusura: mercoledì Aperto solo la sera salvo il sabato, la domenica e i festivi
Ferie: gennaio
“C’è qualche chilometro da fare ma
in venti minuti ci siamo!” Quando Maurizio dice così vai tranquillo che
l’oretta in macchina non te la toglie nessuno. Inoltre le pianure
attorno ad Alessandria si assomigliano tutte (almeno per me) e Maurizio
sembra divertirsi in un percorso a zig-zag che mi fa perdere il
proverbiale (si fa per dire) senso dell’orientamento.
Fatto sta che, come da copione,
in una cinquantina di minuti mi ritrovo in un gruppo di case circondate
da una pianura che, per dirla con Guccini “sembrava arrivare
fin dove l’occhio di un uomo poteva guardare”. Molto meno aulico è
invece il nome del locale e della piccola frazione: Trattoria dei
Tacconotti a Tacconotti, frazione di Frascaro.
La trattoria nasce dalla tranquilla e pacata maestria di Anna e Carlo (la prima in cucina, il secondo in sala). Ho usato questi due aggettivi non a caso perché entrando nel locale ti senti già rilassato: saranno i colori alle pareti, sarà la sala arredata con elegante semplicità, sarà il rustico porticato esterno che ti ricorda tanto locali della tua (mia) infanzia, sarà soprattutto Carlo che emana tranquillo ed ospitale equilibrio da tutti i pori, ma ancora prima di sederti ti senti già seduto e coccolato. Se poi la serata è di quelle tranquille ed Anna può venire a parlarti dei suoi piatti il cerchio si chiude. E proprio da piccoli cerchi in tempura è composto uno degli antipasti estivi del locale: si tratta di anelli delle dolcissime cipolle di Breme, difficili da trovare ma facilissime da mangiare. Gli altri antipasti cambiano (come tutto il menù) a seconda delle stagioni e della disponibilità dell’orto: cito a braccio l’insalata di nervetti, le alici di Monterosso fritte (buonissime) e le zucchine, sempre fritte.
Sono passato veloce sugli antipasti perché volevo arrivare subito a parlare di un piatto, anzi di una scodella. Dentro c’era un minestrone di verdure con la pasta che mi ha fatto quasi piangere di gioia: erano anni che non trovavo un vero minestrone casalingo ma fatto con maestria da grande cuoca: denso, profumato, ricco, vellutato, corposo. Della tipologia che ti alzeresti la notte per andare a mangiare quello avanzato. Un piatto che non si improvvisa e che ha bisogno di tempo e tranquillità per essere cucinato. Sullo stesso livello troviamo i panigacci al pesto, i corzetti (tipica pasta di Novi Ligure) sempre al pesto ma di maggiorana ed i classici agnolotti. Dopo un primo come quello che avevo mangiato una buonissima parmigiana di melanzane (quasi del livello del minestrone) mi ha permesso di arrivare perfettamente sazio a fine cena. La scelta poteva anche cadere sul vitello in carpione o sul baccalà alla ligure, ma oramai la cena era improntata al vegetariano.
Ho detto una bugia: la cena non era finita. Di solito non mangio mai il dolce ma questa volta ho dovuto fare un’ eccezione (è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve farlo..) per la coppa di zabaione con pesca gratinata e soprattutto per il brodo di giuggiole, una specialità di Anna che, provate a dire, vi manderà in brodo di giuggiole.
Tra un brodo di giuggiole, una chiacchierata con Anna ( regina dell’orto e della cucina) sono riuscito anche a sbirciare nella carta dei vini, selezionata personalmente da Carlo, trovando una buona selezione territoriale a prezzi assolutamente onesti.
E onestamente devo ringraziare Maurizio per avermi riportato (nei soliti “venti minuti”)in albergo: se avessi dovuto guidare io sarebbe stata più dura forse perché, sotto sotto, sarei voluto rimanere ai Tacconotti…
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Trattorie Tipiche, Trattorie, Ristoranti, Cucina Tipica